L'aeroporto di Milano-Malpensa diventerà il primo aeroporto italiano a creare una valle dell'idrogeno, il tutto grazie al progetto coordinato dal Comune di Busto Arsizio e Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, in collaborazione con Sea Aeroporti di Milano e Confindustria Varese. Un lavoro presentato nei giorni scorsi al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, e che sarà terminato nel 2027.

L'Aeroporto di Milano-Malpensa sposa il progetto 'Hydrogen Valley'

L'obiettivo del progetto "Hydrogen Valley Malpensa" è di creare un ecosistema che permetta di realizzare l'intera filiera dell'idrogeno - dalla produzione al consumo, passando per il trasporto e lo stoccaggio -, utilizzando tecnologie all'avanguardia. Ciò porterà all'utilizzo dell'idrogeno negli aeroporti, contribuendo alla decarbonizzazione del settore aeroportuale e ad applicazioni nei comparti manifatturieri più energivori.

Il piano, che verrà portato a termine entro settembre 2027, non rimarrà un caso isolato, ma potrebbe diventare un modello di riferimento per altri aeroporti in Italia ed Europa. Grazie al progetto, le emissioni annuali di CO2 della zona dell'aeroporto di Milano-Malpensa verranno ridotte di 4.400 tonnellate, equivalenti alle emissioni di 1.500 autovetture. A confermarlo è Andrea Bombardi, Carbone Reduction Excellence Executive Vice President di Rina.

Busto Arsizio scelta per l'altissima industrializzazione

La scelta di Busto Arsizio come sede del progetto non è stata casuale. La zona è stata scelta per l'alta industrializzazione, soprattutto nel settore della meccanica e meccatronica. Un’area "con settori all’avanguardia come la meccanica e la meccatronica, che vanta imprenditori lungimiranti e capaci di innovare”, ha sottolineato l’assessore alla Rigenerazione Urbana del comune, Giorgio Mariani, il quale ha tenuto a ricordare che questa potrà essere anche opportunità “che favorirà nuovi posti di lavoro e promuoverà l’autonomia energetica del territorio”.