Fiat punta a riavviare le operazioni in tre siti italiani non appena il governo revocherà le restrizioni causate dal coronavirus alla produzione industriale. Questo quanto affermato da un rappresentante sindacale.

Fiat, si torna a produrre dopo il coronavirus

I sindacati monitoreranno le precauzioni sanitarie, ha affermato Gianluca Ficco, rappresentante del sindacato dei metalmeccanici della UILM. Nonostante il bilancio delle vittimeper coronavirus negli ultimi sei giorni sia in calo, il Primo Ministro Giuseppe Conte ha dichiarato che il blocco nazionale in atto dal 9 marzo sarà prorogato fino almeno al 13 aprile. Le misure di blocco includono un congelamento tutte le attività economiche non essenziali, compresa la produzione di automobili.

I sindacati e Fiat a braccetto

Ficco ha dichiarato che i sindacati hanno avviato colloqui con la casa automobilistica per assicurarsi che tutti i requisiti di salute e sicurezza siano soddisfatti nelle fabbriche, al fine di riprendere le operazioni dopo il blocco. "Al momento la data che stiamo guardando è il 14 aprile", ha detto. I siti sarebbero le linee di assemblaggio di Jeep Compass e dei nuovi modelli ibridi a Melfi nel sud Italia. Lo stabilimento di Atessa, che produce veicoli commerciali leggeri nell'Italia centrale. E le operazioni preparatorie per la nuova 500 elettrica nello stabilimento Mirafiori di Torino.

Melfi, Atessa e Torino pronte a riprendere la produzione

Un portavoce della Fiat ha confermato che, se il governo consentisse il riavvio della produzione dopo il 13 aprile, queste tre operazioni sarebbero la priorità del gruppo. La scorsa settimana, prima che il blocco nazionale fosse esteso, la casa automobilistica aveva detto ai sindacati che sarebbe stato pronto a riprendere le stesse tre operazioni il 6 aprile se il governo avesse dato il via libera.