Un crollo improvviso dei concessionari. E’ accaduto negli ultimi 10 anni in Italia. A confermarlo è un report presentato a Milano presso l’hotel Gallia durante la 12esima edizione dell'Automotive Dealer Report 2022 di Italia Bilanci e di Anticrisi Day a cui hanno partecipato diverse figure di spicco del settore tra i quali Alberto Di Tanno, Presidente del Gruppo Intergea e di Nobis Assicurazioni nonché sponsor dell’evento, Claudio Bardazzi dell’Osservatorio Findomestic, Carlos Gomes, Ceo e azionista di BymyCar Auto e Andrea Giuricin, professore alla Bicocca di Milano, in Usa e in Cina, e uno degli esperti sul mondo dei trasporti dell’Istituto Bruno Leoni, che ha parlato dei macro trend del mercato e dello sviluppo dell’auto cinese. “La distribuzione auto ha dimostrato di saper gestire con buoni risultati la fase acuta della pandemia, ma ha davanti a sé sfide epocali che coinvolgo cambi tecnologici, di relazione con i clienti e di paradigma contrattuale”, ha sottolineato Fausto Antinucci, ideatore di Italia Bilanci.

I numeri della crisi

Ma veniamo ai numeri della crisi che ha colpito i concessionari italiani, che come già detto nell’ultimo decennio sono diventati quasi la metà crollando dai 2.207 del 2011 ai 1.220 di oggi (-45%). Nello specifico dalle 1,75 milioni di immatricolazioni registrate all'inizio dello scorso decennio, si è scesi alle 1,46 milioni di oggi, passando per le quasi 2 milioni del 2017. La colpa dell’attuale situazione italiana circa i concessionari è da imputare - secondo il report - al mercato divenuto molto vago. Lo studio di Italia Bilanci rimarca inoltre che Autotorino si è confermato il dealer italiano più grande con 1,12 miliardi di euro di fatturato contendendo di fatto a Eurocar Italia il primato come fatturato (1,15 miliardi). Da sottolineare, infine, che rispetto al 2009, quattro dei primi sei gruppi di concessionarie sono spariti fatta eccezione per Intergea (solido alla quarta posizione) e Fassina, che occupano ancora posizioni di rilievo.