Kipy è un’applicazione che nasce da un bisogno personale, quello di Ludovica Lupi, una delle due madri dell’app, l’altra ‘mamma’ è la sorella, Mariavittoria. Un’idea, quella di Kipy, che non sboccia per caso, ma in seguito ad un incidente accaduto a Ludovica, un’ex ballerina, che durante un’audizione all’estero cade battendo la testa e finisce in ospedale: è panico. Perché? Semplicemente perché Ludovica non aveva tutti i documenti sanitari con sé e per di più non sapeva neanche dove potessero essere. L’annoso problema è stato risolto, ma con diverse difficoltà. Ed è da qui, da questo infausto evento che nella sostanza nasce l’idea di creare qualcosa per poter avere sempre tutti i documenti a portata di mano e archiviati in modo da ritrovare all’occorrenza tutto e subito. Ecco, questa in breve è la storia di Kipy delle sorelle Ludovica e Mariavittoria, che ho avuto il piacere di intervistare e alle quali – incuriosito – ho fatto molteplici domande su questa e rivoluzionaria app, che sta riscuotendo un grande successo sia in Italia, sia all’estero. Vi dico di più, per i disordinati o per chi è sempre di fretta questo nuova app risolverà tantissimi problemi. E se lo dice il Talots…c’è da crederci. Qui la video intervista

 

Una nuova vita piena di successo

 

“Dopo questo episodio abbiamo iniziato a confrontarci – racconta Ludovica - e abbiamo intrapreso nuovi percorsi. Io e mia sorella ci siamo laureate e abbiamo fatto le nostre prime esperienze in ambito lavorativo. Dopo di che abbiamo deciso di metterci in gioco iniziando a riflettere e a pensare cosa potessimo creare per andare a risolvere quello che per me era stato davvero un grande problema, un grande disagio. Per cui abbiamo cominciato a fare analisi e studi di mercato e abbiamo compreso che quello che per me è stato un grande bisogno in quel momento lo era stato almeno una volta nella vita per tantissime persone. Dunque, abbiamo iniziato a darci da fare e quasi un anno fa abbiamo lanciato sul mercato IOS la nostra applicazione, mentre due mesi fa siamo usciti anche su Android”.

 

L’utilità unita alla sicurezza

 

“Stiamo implementando una tecnologia che permette di andare a estrapolare i dati salienti dei documenti e che in automatico li compila all’interno dell’app”, prosegue Mariavittoria entrando poi nello specifico: “Quindi la persona non deve fare altro che aprire l’applicazione scattare una fotografia o caricare un documento e tutto viene salvato in una delle categorie di appartenenza presenti in Kipy. Al documento è anche possibile mettere un’etichetta, che permette all’utente una ricerca più facile e veloce. Inoltre, Kipy è in grado di registrare anche la scadenza e memorizzarla, questo permette di ricevere una notifica un po’ di tempo prima della scadenza, ad esempio della patente o di una bolletta. Inoltre è possibile condividere tutti i documenti all’interno di Kipy sia con persone che utilizzano l’applicazione sia con quelle che non la utilizzano. Abbiamo cercato di sviluppare un processo semplice e anche sicuro nel senso che se due persone utilizzano l’app, il documento resta all’interno della stessa, quindi del cloud. Mentre se la persona con cui si condivide un documento non ha l’applicazione viene mandato per mail un link (con scadenza) con la possibilità di inserire un PIN”.

 

La necessità di creare una nuova cultura

 

Prosegue ancora Ludovica parlando di alcune problematiche incontrate durante il cammino: “Una delle difficoltà nel far diventare Kipy un’applicazione di massa è legato al fatto che non è facile cambiare l’abitudine delle persone. Bisogna creare un mindset diverso creare una cultura nuova”.