Se da una parte c'è la storia del rock nostrano, quello fatto di pane e salame (pane e ricciarelli verrebbe da dire, viste le origini senesi della protagonista), dall'altra è un universale inno al rapporto tra genitori e figli, tra nuovo e vecchio, tra generazioni che si scontrano. Tra ieri (oggi?) e domani.

Ho appena finito di vedere Sei nell'anima su Netflix e devo dire che è un film che lascia il segno. Diretto da Cinzia TH Torrini, il biopic racconta la vita della rock star italiana Gianna Nannini, basato sulla sua autobiografia Cazzi miei. Il film è disponibile su Netflix dal 2 maggio 2024 e vede Letizia Toni (molto brava, soprattutto nella prima parte del film) nel ruolo della protagonista, affiancata da Selene Caramazza e Alessandro Cucca.

Sei nell'anima, la mia recensione del film su Gianna Nannini

La trama segue la giovane Gianna Nannini nei suoi primi passi verso la carriera musicale, affrontando le sfide e gli ostacoli che le si presentano, soprattutto quelli posti dalla sua famiglia e dall'industria musicale. Nonostante queste difficoltà, la sua determinazione e la sua passione per la musica emergono chiaramente.

Quello che mi ha colpito di più è il tema universale che il film esplora: il rapporto tra genitori e figli ribelli, in particolare tra padre e figlia. Mentre la storia di Gianna è certamente al centro del film, la pellicola riesce a mettere in luce anche la complessità di questo rapporto. Il padre di Gianna, interpretato magistralmente da un Maurizio Lombardi unico, rappresenta l'autorità e le aspettative tradizionali, mentre Gianna incarna la ribellione e la ricerca della propria identità. La comprensione reciproca finale tra i due, culminata nel commovente funerale del padre (in acustico), è un momento di grande impatto emotivo.

Il film, pur essendo piuttosto lento nel suo sviluppo, riesce a riscattarsi nel finale. La sequenza della prova di Fotoromanza, uno dei maggiori successi di Nannini, è potente e coinvolgente. È in questo momento che il film raggiunge il suo apice emotivo, mostrando non solo il talento di Gianna ma anche la sua capacità di trasformare il dolore e la ribellione in arte.

L'ambientazione negli anni '70 e '80 è resa in modo impeccabile, con costumi e scenografie che riportano fedelmente alla mente l'epoca. La colonna sonora, ricca esclusivamente di successi di Gianna Nannini, accompagna perfettamente le vicende narrate, arricchendo ulteriormente l'esperienza visiva.

In conclusione, Sei nell'anima è un tributo appassionato e toccante a Gianna Nannini. Oltre a raccontare la sua storia, il film affronta temi universali come il conflitto generazionale e la ricerca della propria strada. Nonostante qualche lentezza nella narrazione, la pellicola si riscatta nel finale, lasciando un'impressione duratura. Un film consigliato non solo ai fan di Nannini, ma a chiunque apprezzi le storie di lotta e riconciliazione. Una pellicola che, forse, non rimarrà impressa negli annali dei migliori film realizzati; ma che, da genitore, mi ha spinto ad andare a dare un bacio alle mie, di figlie, piccole Gianna Nannini pronte a far esplodere tutta la loro creatività e voglia di vivere.