Grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, Esselunga e Forestami l’area verde via Chiasserini sarà riqualificata. Questo progetto fa parte di un più ampio piano di forestazione urbana che sta incrementando il capitale naturale della Città metropolitana di Milano con l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030.

Situata al confine tra Affori e Quarto Oggiaro, l’area verde è stata oggetto di un importante progetto di bonifica del terreno e di riforestazione, messo a terra da Demetra, società cooperativa sociale onlus. Sono stati messi a dimora 554 alberi a pronto effetto (ovvero alti tra i 3 e 5 metri circa), che creano 4 aree boscate in un ambiente naturaliforme, e 597 arbusti, che formano macchie variegate all’interno delle zone alberate. Infine è stato creato un percorso in calcestre naturale, un materiale drenante.

Esselunga pioniere di un nuovo rapporto pubblico privato

Esselunga, oltre ad aver dato il contribuito per la realizzazione di questo impianto, si farà carico della manutenzione degli alberi piantati anche in futuro, diventando così pioniere di un nuovo rapporto pubblico-privato in cui le aziende non solo donano per rendere più verde la città ma si prendono anche cura degli alberi che hanno piantato.

Nell’area riqualificata specie autoctone della Pianura Padana, ma non solo

Nell’area di 18.200 mq (corrispondente a quasi 2 ettari) di via Chiasserini trovano ora dimora alberi di diverse specie quali platano, tiglio argentato, ciliegio, carpino bianco, tiglio nostrano, pioppo bianco, pioppo tremulo, olmo siberiano, acero riccio, gelso bianco, gelso nero, noce bianco, frassino maggiore, albero pagoda, cerro, farnia, pado, acero campestre, tiglio selvatico, orniello, pero da fiore, acero ginnala, acero grigio, e arbusti quali rosacee, arancio del Messico, arbusto delle farfalle, corniolo, sanguinello, calicanto, scotano, palla di neve, viburno, biancospino selvatico, fior d’angelo, buddleia, sambuco. Le specie selezionate sono sia autoctone della Pianura Padana che originarie di ambienti con climi più estremi, una scelta intrapresa per creare ecosistemi più resistenti agli effetti del cambiamento climatico e alle temperature anomale per il territorio milanese.

L’ultimo tassello del progetto sarà il prato che verrà realizzato dal Comune di Milano con la nuova stagione agronomica ‘23-‘24. L’area rimarrà chiusa al pubblico per circa 3 anni per consentire l’attecchimento e la maturazione dell’impianto verde.