E' riduttivo se non addirittura sbagliato pensare che un influencer venga pagato in base a like, followers e engagement che riesce a generare. Chi è interessato a sfruttare il mondo dell'influencer marketing deve approfondire questo discorso, partendo dal proprio obiettivo di business.

Quanto pagare un influencer

Chi punta a brand awareness e discoverability, ovvero far conoscere il marchio e migliorarne l’autorevolezza, deve anche essere pronto a gestire le conseguenze, a livello di ricezione di domande e ordini. Se si ingaggia un influencer di livello, bisogna essere quindi in grado di proseguire con le varie azioni marketing. Per questo le campagne di questo tipo vengono considerate adatte a brand conosciuti e servono di fatto a spingere nuovi prodotti. Gli influencer adatti sono quelli più autorevoli e con grandi community, che portino risultati non immediati ma nel medio e lungo periodo. Per quanto riguarda i costi, possono essere pagati in base alla reach potenziale, più una cifra extra in base a qualità o autorevolezza del profilo.

Le cifre

Per avere un'idea, se normalmente si spendono 10 euro per 1000 visualizzazioni su Facebook Ads, se ne spendono circa 1500 e 2000 per un profilo autorevole di 100k su Instagram. Il discorso è diverso per le campagne con ritorno ROI immediato (vendite e lead), per cui bisogna investire in risposta diretta. Ciò vuol dire che bisogna vedere quante visualizzazioni medie riceve un canale Youtube e ipotizzare percentuale di visite (solitamente è sul 3%). Per esempio se il lead vale 15 euro, influencer da 50.000 views medie a video può guadagnarne circa 750. Questi numeri però vanno ponderati basandosi su alcuni presupposti. Il brand deve avere una solida base di credibilità e anche a livello di eco-sistema serve esperienza a livello di precedenti campagne, a meno che non si tratti qualcosa di totalmente innovativo. Quanto pagare un influencer? Non esiste una regola fissa.