Tecnologie verdi: L’UE deve investire 39 miliardi all’anno per garantire il Made in Europe

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Per affrontare la sfida della sostenibilità e mantenere la competitività dell’industria europea, l’Unione Europea deve puntare con decisione su investimenti nelle tecnologie verdi. Lo conferma uno studio condotto da Transport & Environment (T&E), l’organizzazione leader in Europa nella decarbonizzazione dei trasporti, secondo cui saranno necessari 39 miliardi di euro all’anno di fondi pubblici fino al 2030. Questo impegno consentirebbe di sviluppare il settore delle tecnologie verdi nel trasporto e di rendere l’Europa autonoma nella produzione di batterie, veicoli elettrici, stazioni di ricarica e carburanti alternativi.

L’importanza di riorientare gli investimenti pubblici verso l’energia pulita

Secondo lo studio di T&E, è cruciale che l’Unione Europea ripensi la sua strategia di spesa, spostando risorse dai sussidi ai combustibili fossili e dalla costruzione di infrastrutture obsolete, come strade e aeroporti, verso reti elettriche avanzate e infrastrutture per la ricarica dei veicoli. «Sostenere l’economia verde significa puntare sull’infrastruttura energetica e non sul potenziamento della rete stradale», afferma Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia. Il fabbisogno stimato per sostenere le tecnologie verdi fino al 2040 è pari a 7.600 miliardi di euro, cifra che include una quota significativa di investimenti privati.

Un piano ambizioso per attirare investimenti privati

T&E stima che, se l’UE sosterrà attivamente il settore delle tecnologie verdi, i fondi pubblici saranno in grado di attrarre 271 miliardi di euro all’anno di investimenti privati. Il piano di finanziamenti dovrà comprendere incentivi per il leasing sociale di veicoli elettrici, agevolazioni alla produzione di batterie e infrastrutture di ricarica. Entro il 2030, gli investimenti pubblici e privati combinati potrebbero raggiungere i 310 miliardi di euro l’anno, consentendo di superare ostacoli importanti per l’adozione di tecnologie sostenibili.

Fondo Europeo per le Batterie: una risorsa strategica per l’autonomia energetica

Una delle proposte più rilevanti avanzate da T&E è la creazione di un Fondo Europeo per le Batterie, con una dotazione di 25 miliardi di euro fino al 2030. Questo fondo si pone l’obiettivo di rendere l’industria europea delle batterie competitiva rispetto a quella cinese, attualmente dominante. Investire nella produzione locale di batterie potrebbe generare economie di scala, facilitare l’accesso a materie prime essenziali e stimolare l’innovazione nel campo della sostenibilità.

La decarbonizzazione del settore aereo e marittimo: una sfida complessa

Un altro ambito critico per la sostenibilità europea è rappresentato dalla decarbonizzazione dei settori aereo e marittimo. La produzione di carburanti sintetici, noti come e-fuel, è fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 dei mezzi di trasporto pesanti, ma gli elevati costi di sviluppo e produzione rappresentano un ostacolo per gli investitori privati. T&E propone che i governi europei coprano almeno il 31% dei finanziamenti necessari attraverso garanzie e prestiti, rendendo più attraente la partecipazione degli investitori privati e favorendo la produzione di questi carburanti in Europa.

La modernizzazione delle reti elettriche per un futuro sostenibile

Oltre a incentivare le tecnologie verdi, T&E evidenzia la necessità di potenziare le infrastrutture energetiche. Attualmente, i governi europei spendono 61 miliardi di euro all’anno per la costruzione di nuove strade, ma una parte consistente di queste risorse potrebbe essere destinata al miglioramento delle reti elettriche. T&E stima che, per gestire l’aumento della domanda energetica derivante dalla diffusione dei veicoli elettrici, sarebbe necessario raddoppiare l’investimento annuo sulle reti, portandolo da 36 a 67 miliardi di euro entro il 2050.

T&E: “Ridefinire le priorità di spesa per proteggere la competitività europea”

Secondo Carlo Tritto di T&E Italia, investire nella sostenibilità dei trasporti è una necessità strategica per l’Europa: «Il settore dei trasporti è uno dei maggiori responsabili di emissioni. Non agire significherebbe perdere competitività rispetto a Paesi più avanzati nelle tecnologie verdi». Tritto sottolinea inoltre che, in molti casi, i fondi necessari potrebbero essere ottenuti riorientando le spese già esistenti, riducendo i sussidi alle infrastrutture tradizionali in favore di un piano di modernizzazione energetica.

La proposta di un Piano di Investimenti per i Trasporti Sostenibili

Il futuro della transizione verde europea si giocherà in larga parte nel settore dei trasporti. Le audizioni del nuovo Commissario UE ai Trasporti, previste per domani, rappresentano un’occasione cruciale per stabilire le basi di un Piano di Investimenti per i Trasporti Sostenibili. Tale piano potrebbe includere incentivi per le tecnologie verdi, sostegno ai produttori di batterie e carburanti sintetici e miglioramento delle infrastrutture energetiche.

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